Passionale, volitiva, poliedrica, in cinque parole: Monica Salles de Oliveira Paes.
Nome
Monica
Cognome
Salles de Oliveira Paes. Dove Salles e’ il cognome di mia madre e Paes di mio padre. De Oliveira lo ha inserito mamma, perché Sales Paes le suonava male.
Fascia d’etá
Il 28 di agosto compio 51 anni.
Nazionalita’
Brasiliana, nata a Rio de Janeiro.
Citta’ dove vivi
Milano, dove risiedo dal 1986.
Stato civile
Divorziata.
La cosa che piu’ ti piace della tua vita
Svegliarmi la mattina.
E quella che vorresti cambiare?
Niente.
Il tuo mantra quando ti alzi
No ce l’ho.
E quello della sera?
Grazie.
Il tuo sogno?
Non dovermi preoccupare del denaro. Di procurarmelo. Di gestirlo.
Come vivi l’essere donna?
Una figata! Non ho mai desiderato neanche per un attimo essere uomo. Anche quando per la terza volta sono rimasta incinta di una femmina, ero contenta. La possibilita’ di procreare, di portare nel grembo il cucciolo e poi di alimentarlo. Adoro l’aspetto biologico della maternitá, dalla gravidanza all´allattamento. Avessi potuto, avrei fatto dodici figli!
Mamma di tre figlie. In mezzo a tante attività diverse tra loro, ama dire che questa è quella principale, nonché la preferita. Laureata presso la Facoltà di Lingue all'Università di Rio de Janeiro, pratica ginnastica ritmica agonistica dal ‘72 al ‘78, anche con la nazionale brasiliana.
Studia danza classica, moderna, jazz e contemporanea. Dal '78 al '95 lavora in questo mondo, tra Rio, Roma e Milano .
Nell’86 inizia il percorso radiofonico e dal ’95, cura e conduce un programma di musica brasiliana a Radio Popolare: AVENIDA BRASIL.
Nel 2002, per la Feltrinelli, traduce e pubblica il libro di Caetano Veloso "Verità Tropicale" e nel 2005 "Mongolia" di Bernardo Carvalho.
Tra il 1992 e il 1995 apprende la tecnica di massaggio shiatsu e da 16 anni lavora come terapista.
Che lavoro fai?
Tutti i lavori che ho fatto sono stati per dare alle mie figlie quello che avevano bisogno. Per non far mancare loro niente.
Ti piacevano/piacciono?
Sempre.
Amo la musica e lavoro in radio (nb. non la si può definire esattamente una dj, ma si può dire che le è capitato spesso di farlo, come special guest in numerosi locali milanesi). Mi piace far star bene le persone e faccio la terapista.
In parte mi hai giá risposto, cosa ti ha portato a fare queste scelte professionali?
Oltre alla necessitá di sostentamento, l’avvicinamento alla musica é un retaggio di mia madre: pianista, amante della musica classica. Da mio padre, medico, ho tratto l’amore per la cultura. Umanista, traduttore e interprete, parlava 4 lingue da autodidatta, amava leggere i testi originali. In piú, ero la quarta di sei fratelli e mi piaceva prendermi cura dei piú piccoli. Da qui forse, il mio istinto materno e l’interesse verso il genere umano, i pensieri e le emozioni delle persone. Anche se fino a 28 anni ho pensato solo alla danza, era la mia vita.
E poi cosa e’ cambiato?
L’amore mi ha cambiata, o meglio ha risvegliato il mio istinto procreatore. Il contesto in cui sono vissuta, vicino al mare, a contatto con la natura l’ho sempre sentito mio. E appena ho trovato il mio maschio, ho capito la mia vocazione.
Quanto e come pensi che il tuo essere donna incida su quello che fai? Nella vita, nel lavoro, con gli altri?
Non mi sono mai sentita attrezzata per il mondo del lavoro. Troppo competitivo. E non mi sono mai identificata neanche in un ruolo professionale. Peró son sempre stata pronta ad accettare quello che arrivava. A provare. E se fallivo, pazienza. C’e’ una sorta di ingenuitá che mi porta ad affidarmi alla persona che mi propone un lavoro, una collaborazione e che mi fa dire “se si fida, se pensa che posso farlo, allora lo faccio”. Il mio essere donna mi porta ad accogliere la vita e quello che viene.
Come definiresti in pochi aggettivi il modus operandi femminile, in generale?
La donna di oggi ha sacrificato molte cose. La trovo un po’ isterica, nervosa. Le manca sempre qualcosa, se ha un lavoro che la gratifica, le occupa troppo tempo e non si dedica ai figli, e viceversa. Le donne sono capaci di fare tante cose contemporaneamente, e bene. Sono multitasking ma il prezzo che stanno pagando é alto. Poi penso che vengo da un paese dove il presidente e’ una donna. Una madre, che ha lottato ed é stata torturata per degli ideali. La donna e’ tenace, forte, fisicamente, spiritualmente ed emotivamente.
Hai un modello femminile a cui ti ispiri?
No. Ma penso di aver molto di mia madre la cui piú grande qualitá e’ il rinnovamento continuo. Oggi ha 82 anni e ogni giorno, per lei, é un foglio bianco. Poi ammiro tante artiste, pioniere, musiciste. Ma di modelli non ne ho.
Pensi che grazie alla sua forma mentis, la donna possa salvare il mondo? E se si’, come.
Ma guarda, non penso che il mondo abbia bisogno di essere salvato. Io vedo il bene. Non c’e´solo il male che costantemente ci propinano i media. Se fosse veramente cosí tremendo il mondo andrebbe affondato, non salvato. In questo momento di crisi, che esiste ed é reale, vedo che c’e’ molto di buono. C'é solidarietá, spesso da chi meno te la aspetti. Poi, per esempio, il buco dell’ozono verrá risolto. Perché l’essere umano é intelligente, dotato. Sia gli uomini che le donne. E se staranno insieme, saranno in grado di superare i problemi. E in ogni caso, sai che palle un mondo senza problemi? Non ci sono famiglie del Mulino Bianco, coppie cinematografiche o professioni idilliache. C’é la vita. E la vita é movimento, cambiamento. Forse la donna, data la sua natura ciclica, a questo si adatta meglio. Ma l’uomo serve, e' fondamentale, complementare.
Vuoi aggiungere qualcosa, fare una precisazione, dirci un aforisma..
Finché si respira, ce la si puó godere.
Da qualche mese, Monica sta affrontando la menopausa, un cambio psichico e fisico importante che l’ha portata di al suo primo amore: la musica. Le parole non erano sufficienti per esprimersi, spiegare. E ha iniziato a comporre. Ora amici musicisti le hanno proposto di fare un disco. Che dire, anche questa volta, nonostante la stanchezza e i cali di energia, ha seguito il moto spontaneo di dire sí alla vita. Con un ritmo nuovo. E cosa c’e’ di piú femminile di questo?
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